L’AUTORE
Sergej Vasil’evic Rachmaninov, nato nel 1873 a Onega, presso Velikij Novgorod, Sergej visse fin dalla prima infanzia circondato dalla musica. Infatti sia il padre che il nonno suonavano il pianoforte. Quando Sergej nacque, il cugino Alexander Siloti era già un pianista affermato. All’età di sei anni, Rachmaninov ebbe la prima lezione di pianoforte con Anna Ornatskaija, del conservatorio di San Pietroburgo. Impressionata dalla naturale abilità di Rachmaninov al pianoforte, nel 1881, l’insegnante lo raccomandò per una borsa di studio allo stesso conservatorio. Continuò a studiare a Mosca come allievo di Nikolaj Zverev, un insegnante piuttosto esigente. Presso Zverev era ospite anche il compositore Pëtr Il’ic Cajkovskij, con cui Rachmaninov strinse subito una forte relazione e dal quale riceverà un’influenza importantissima. Il Conservatorio di Mosca offrì a Rachmaninov la possibilità di esprimersi come compositore. Sotto le direttive di Sergej Taneev e Anton Arenskij, poté approfondire la tecnica del contrappunto e dell’armonia e iniziare a scrivere le sue prime composizioni. Si diplomò in pianoforte nel 1891 e in composizione un anno più tardi, portando all’esame un’opera intitolata Aleko che scrisse in quindici giorni di clausura, ottenendo il massimo dei voti. Rachmaninov divenne sempre più conosciuto in tutto il mondo sia per le sue composizioni che per le esecuzioni concertistiche. Dopo un periodo di crisi come compositore, nel 1900 ricominciò a scrivere con grande successo.
Ingaggiato dal Teatro Bolshoi di Mosca nel 1904, si distinse anche come direttore d’opera. Per lo stesso teatro scrisse due opere: Francesca da Rimini e Il Cavaliere Avaro.
Nel 1906 soggiornò in Italia, in particolare a Firenze e a Marina di Pisa.
Abbandonata la Russia a causa della difficile situazione politica e sociale in cui versava lo Stato, nel 1918 si recò negli Stati Uniti, dove rimase, suo malgrado, per tutto il resto della sua vita. Negli Stati Uniti la famiglia Rachmaninov continuò comunque a vivere secondo le tradizioni della cultura russa. Soggiornò anche In Svizzera, dove aveva fatto costruire una villa, passandovi ogni estate fino al 1939. Morì nel 1943, in California, mentre il mondo viveva in pieno la tragedia della Seconda guerra mondiale.
IL BRANO
Bogoroditse Devo è un brano (No. 6) dei “Vespri” Op. 37 (All-Night Vigil) di Sergei Rachmaninov.
Dopo aver dato lode a Dio, la Chiesa ortodossa rende sempre omaggio alla Vergine Maria, la Theotokos (letteralmente: “Colei che ha dato alla luce Dio”). Il vesperale della veglia notturna si conclude con “Devo Bogoroditse” (Rallegrati, o Vergine), la frase di saluto angelico.
Sebbene l’inno sia scritto in uno stile liberamente armonico, lo stretto sviluppo della melodia, che sale e scende dolcemente in inflessione insieme alle parole, dimostra ancora una volta che Rachmaninov non ha mai dimenticato il canto gregoriano in qualsiasi parte della “Veglia”.
IL TESTO
Bogoróditse dyévo, raduisya,
Blagodatnaya Mariye
Gospod s Toboyu.
Blagoslovenna Ty v zhenakh,
I blagosloven plod chreva Tvoyevo,
Yako Spasa rodila yesi dush nashikh.
Ave Vergine Madre di Dio,
Maria piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra tutte le donne,
e benedetto è il frutto del tuo seno,
perché tu hai generato il Salvatore delle nostre anime.
Audio: Bogoroditse Devo