L’AUTORE
Josef Gabriel Rheinberger, nato nel 1839 a Vaduz, nel Liechtenstein, da una famiglia benestante, è stato un organista e compositore. Ha mostrato eccezionale talento musicale fin da bambino: a soli sette anni era già organista nella chiesa parrocchiale di Vaduz e la sua prima composizione è stata eseguita nel 1847.
Suo padre, tesoriere del Principe del Liechtenstein, che si era inizialmente opposto al desiderio del figlio di intraprendere la vita di musicista professionista, gli permette poi di entrare nel Conservatorio di Monaco di Baviera (1851). Non molto tempo dopo la laurea, Rheinberger diviene professore di pianoforte e di composizione presso la stessa istituzione e in seguito, quando il Conservatorio di Monaco di Baviera viene chiuso, è nominato maestro collaboratore presso il Teatro di Corte.
Rheinberger sposa la sua ex allieva, la poetessa Franziska “Fanny” von Hoffnaass, nel 1867. La coppia non ha figli, ma è un matrimonio felice. Franziska scrive i testi per la gran parte del lavoro vocale del marito. Rheinberger coltiva anche la passione per la pittura e la letteratura (soprattutto inglese e tedesca).
Nel 1877 viene nominato direttore di corte, responsabile per la musica nella cappella reale. Successivamente gli è assegnato un dottorato onorario da Università Ludwig-Maximilian di Monaco. Quando fu ricostituito il Conservatorio di Monaco di Baviera, Rheinberger è nominato Reale professore di organo e composizione, incarico che mantiene per il resto della sua vita.
Rheinberger è stato un compositore prolifico. Le sue opere religiose includono diverse Messe (una per doppio coro, tre a quattro voci a cappella, tre per voci femminili e organo, due per voci maschili e una con orchestra), un Requiem e Stabat Mater. Gli altri suoi lavori comprendono diverse opere, sinfonie, musica da camera e opere corali.
Oggi Rheinberger è ricordato soprattutto per le sue elaborate e stimolanti composizioni per organo; queste includono due concerti, 20 sonate, 22 trii e 36 brani solistici.
IL BRANO
Abendlied (Canzone della sera) è un mottetto per coro misto a sei voci (SSATTB). E’ una delle più note composizioni sacre di Rheinberger che il musicista iniziò a scrivere all’età di soli 15 anni. Completata poco più tardi e revisionata varie volte, è oggi una meravigliosa riflessione in musica sul testo biblico afferente all’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus (Luca 24, 13-35). Il testo, tradotto in italiano, recita “resta con noi, perché si fa sera e il giorno volge già alla fine”: tanto queste parole quanto la grazie nell’andamento delle voci fanno sì che tale composizione non possa che risultare un magnifico esempio di dolcezza e serenità, bellezza e meraviglia.
Rheinberger ha scritto una prima versione del brano il 9 marzo del 1855, un mese prima di Pasqua e due settimane prima del suo 16 ° compleanno. Più tardi, a 24 anni, ha rivisto il mottetto che è stato poi pubblicato, nel 1873, da N. Simrock a Berlino come n ° 3 del suo Opus 69: Dreigeistliche Gesänge für gemischten Chor (Tre canti sacri per coro misto). Gli altri sono Morgenlied (Canto mattutino), su una poesia di Hoffmann von Fallersleben e Dein sind die Himmel (Distinti sono i cieli) dal Salmo 89.
Una versione latina del mottetto (“Mane nobiscum quoniam advesperascit, inclinata est iam dies”) è stata scritta nel 1878 per la liturgia del Lunedi di Pasqua alla Allerheiligen-Hofkirche di Monaco di Baviera, che aveva permesso solo il latino per il canto liturgico.
La musica in Fa maggiore è segnata con tempo Andante molto. Il testo è in gran parte cantato sillabicamente. Le tre voci superiori cominciano con un accordo Fa maggiore, che si tiene per tre battute su “Bleib” (rimani) e ripetuto per “bei” (con), passa ad un accordo minore su “uns” (noi), quando le tre voci inferiori iniziano un modello simile.
IL TESTO
Bleib bei uns, denn es will Abend werden,
Und der Tag hat sich geneiget,
O bleib bei uns, denn es will Abend werden.
Resta con noi, perché si sta facendo sera,
E il giorno volge al termine,
O, resta con noi, perché si sta facendo sera.
Audio: Abendlied